Coppia di Sai Professionali per arti marziali
Il SAI è un'arma tradizionale di Okinawa,anche usata in India, Cina, Indonesia, Malesia e Thailandia,che rientra nelle arti marziali del Kobudo di Okinawa,che si differenzia dagli altri Kokudo per l'uso di un vasto numero di armi tradizionali, per lo più di origine contadina. Gli abitanti di quest'isola infatti dovettero difendersi per secoli da pirati e invasori cinesi, coreani e giapponesi. Inoltre fu proibito loro l'uso di armi. Fu così che si svilupparono tecniche di combattimento che sfruttavano gli oggetti comuni che i contadini e pescatori avevano a disposizione per svolgere il loro lavoro. Vedi ad esempio i remi, i falcetti per il grano e i vari bastoni. Altre armi pare siano state importate dai monaci cinesi. E' nei primi del 900 che il maestro Shinko Matayoshi crea una scuola di Kobudo che riunisce le armi principali, e suo figlio Shimpo nel 1970 fonda la Federazione del Kobudo.
Il SAI è probabilmente un'arma meno popolare del Nunchaku(reso famoso sopratutto dal cinema),ma dietro alle sue origini vi è una storia sicuramente più affascinante.
L'arma non è altro che un adattamento all'uso pratico di un oggetto iconografico comune alla cultura sacra cinese e indiana, simboleggiante la potenza che protegge la dottrina del Buddhismo.Infatti in numerose raffigurazioni, il dio Indra, nota divinità Indù che trova adepti anche presso i Buddhisti, è stata
raffigurata con in mano un'arma dalla cui imitazione è stato creato il Sai.
Si tratta quindi di uno strumento particolare, dove il Nunchaku trae origine dagli strumenti di lavoro dei contadini, il Sai affonda le sue radici nel sacro e nel mistero della religione.
Inoltre non è possibile stabilire con precisione quando il suo utilizzo marziale fu introdotto nell'Isola di Okinawa,poichè una corrente di pensiero afferma che fu portato da marinai di Sumatra o Java che lo diffusero nell'arcipelago delle Ryukyu, mentre un'altra
teoria dichiara che fu diffuso da alcuni monaci cinesi cultori delle arti marziali;del resto, in un'isola povera di metalli, uno strumento come il Sai non poteva che essere d'importazione.
Il Sai utilizzato dagli abitanti di Okinawa era sicuramente molto diverso da quello che viene utilizzato nel Kobudo contemporaneo. Il "Sai moderno" ha un corpo arrotondato, mentre quello originario era piatto;
l'elsa (tsuka) era costruita in bambù e veniva assicurata con una corda; la punta (saki) e il
pomo dell'elsa (tsuka - gashira), erano rese più pericolose grazie ad una punta accuminata;
i bracci (yoku), e l'artiglio (tsume) che si dirama al di sopra dell'elsa, erano spesso assenti o modificati a seconda delle esigenze di coloro che utilizzavano il Sai.
Oggi il corpo del Sai è interamente in metallo rotondo od ottogonale e cavo al suo interno. L'artglio è sempre presente, e l'elsa viene avvolta con una corda o con strisce di pelle per rendere la presa più salda.
Si tratta di uno strumento utile sia per l'attacco (percosse, colpi ed uncinamenti),
che per la difesa (parate), e può essere fatto roteare in tutte le direzioni. Può essere
impugnato come una spada (in questo caso la presa viene chiamata honte mochi), oppure, al contrario, utilizzato con la punta rivolta verso il gomito (gyakute mochi).
Fondamentalmente i SAI si utilizzano in coppia, uno per mano. In alcuni Kata superiori, il Kobudoka avrà un terzo SAI infilato nella cintura, davanti o sulla schiena, che serve a rimpiazzare quello eventualmente lanciato in direzione dell'avversario.
La Coppia di Sai Professionali è interamente in acciaio inox 440,con la punta (saki) e il
pomo dell'elsa (tsuka - gashira) arrotondati, ed hanno l'impugnatura rivestita in pelle nera con fili dorati.
Lunghezza PUNTA cm 34
Lunghezza TOTALE cm 48
Oggetti di libera vendita e detenzione per tutti i maggiorenni
